Cornus sanguinea (L.)
Nomi comuni: Corniolo sanguinello, Sanguinella
Pianta a portamento arbustivo-cespuglioso, con chioma larga ed espansa fin dalla base, molto irregolare; appartenente alla famiglia delle Cornaceae, può raggiungere i 2-6 m di altezza.
Deve il suo nome alle foglie rosse dell’autunno e al legno duro dei suoi rami.
Portamento
Il fusto è eretto, spesso sinuoso e ramificato dalla base; corteccia di colore bruno-grigiastro con sfumature giallo ocra, leggermente pubescente negli esemplari giovani, rugosa in quelli più vecchi.
Foglie
Le foglie sono caduche, opposte, ellittiche, con larghezza massima alla metà e con 3 – 4 nervature arcuate su ciascun lato; colore verde scuro, in autunno rossastro; pagina inferiore leggermente pubescente.
Fiore
Fiori ermafroditi, di colore bianco, riuniti in infiorescenze a corimbo; petali in numero di 4.
La pianta fiorisce da maggio a giugno.
Frutto
I frutti sono drupe (corniole), di colore purpureo-nerastro.
Distribuzione
Ambiente: boschi di latifoglie, siepi, terreni calcarei o argillosi. I limiti altitudinali sono compresi tra 0 e 1300 m s.l.m.
Riserva Naturale Monte Rufeno
La specie si trova in riserva negli aspetti di boschi mesofili.
Utilizzi secondo la tradizione
La pianta fornisce un legno elastico e resistente, che tende, però, a fessurarsi, risultando di difficile lavorazione.
I giovani polloni rossi dell’arbusto si raccolgono a fine inverno per fabbricare graticci e cesti.
Alcune varietà sono utilizzate nel giardinaggio a scopo ornamentale soprattutto per il bel colore dei fusti e anche delle foglie in autunno
Curiosità
Dalla scorza dei rami si estrae la dimetilglicina: ha proprietà antitrombotiche e anticoagulanti, trova indicazione nell’ipertiroidismo con segni di tireotossicosi (dimagrimento, tremori fini delle mani, tachicardia, esoftalmo, ansia, diarrea, etc.).
I semi sono ricchi di olio usato in passato per la concia delle pelli, per la lavorazione dei saponi e, data la lenta e lunga combustione, per far ardere le lucerne.
I frutti hanno un sapore amaro e non sono commestibili, hanno un effetto purgante.
BIBLIOGRAFIA:
Museo del Fiore
Archivio Interattivo del Museo del fiore
Riserva Naturale Monte Rufeno
a cura di Gianluca Forti
© 1999 – Museo del Fiore – Comune di Acquapendente (VT)
Foto di Elena Rocchini